martedì 7 maggio 2013

La corretta in-formazione



Sono nel mondo della cinofilia da quasi due decenni, ho frequentato centinaia di Expo dal profondo sud all'estremo nord e credo di avere, almeno una volta, partecipato a mostre in tutte le località che l'ENCI presceglie per le varie manifestazioni. Le ho viste praticamente tutte. Quella di Ercolano, intesa come sede espositiva, non'è di certo la migliore ma neanche, sicuramente, la peggiore anzi, tra le esposizioni del sud si colloca tra quelle meglio organizzate. Il periodo dell'anno e' la primavera, anche se avanzata. 
Perchè dico questo?  Perchè ad Ercolano  è morto un bulldog. Da quando è successo è partita sul web la ricerca delle cause:  era troppo caldo, il posto non era adatto , è normale che ad un bulldog venga un colpo di calore in questo periodo al sud…questi i rumors in giro per la rete. Ora, tralasciando il fatto che l'esposizione di Ercolano è una Expo storica e che in tutti questi molti anni non è mai successo niente, vorrei porre l'attenzione su queste pseudo "diagnosi via web". Si sono levati cori, quasi unanimi, che ritengono che il troppo caldo abbia ucciso questo povero bulldog. 
Ora chiedo a tutti coloro che giustamente proclamano la necessità di maggiore informazione: ma vi siete informati? Sapete come, perchè e soprattutto quando si muore di colpo di calore?  
Vorrei provare a spiegarvelo: il corpo si surriscalda, raggiunge temperature molte elevate (42 gradi ed oltre). I motivi del surriscaldamento possono essere diversi: il caldo ambientale, il movimento effettuato col caldo e l'emotività variabile del singolo soggetto. A queste temperature si "rompe" il meccanismo del corpo: tutti gli organi, che sono predisposti ad espletare i loro compiti ad una temperatura inferiore, vanno in tilt. Il metabolismo perde colpi e man mano che il tempo passa i danni metabolici si fanno più seri ed evidenti. Non dopo mezzora e nemmeno dopo una ora (altrimenti anche una semplice febbre farebbe morire tutti i cani, no? ). Ci vuole molto tempo prima che il cane muoia per i danni causati dal colpo di calore, prima che tutti gli organi passino da un malfunzionamento ad una "rottura definitiva". In questo tempo, che intercorre dall'inizio del rialzo della temperatura corporea, alla morte, il cane mostra segni MOLTO evidenti di malessere prima e di vera e propria patologia poi. Impossibile, se presenti, non coglierli. Tutto questo per dire che, se il cane avesse avuto un inizio di colpo di calore nel ring, non sarebbe morto in venti minuti . Se il cane fosse entrato nel ring già in colpo di calore, era impossibile non accorgersene. Il colpo di calore non è certamente la causa della morte di questo bullo.
Le polemiche relative al fatto che la gara non'è  stata sospesa dopo il decesso sono, secondo me, motivate dall'emotività. Appurato con il delegato ENCI che la gara "ufficialmente" non poteva essere sospesa, verificato che le condizioni di tutti i bulldog presenti erano assolutamente normali e non c'era pericolo alcuno che la disgrazia fosse riferita al troppo caldo ( tant'è che anche dal video si evince come molti dei bulldog presenti fossero a bocca chiusa) i presenti, tutti, hanno deciso di continuare l'esposizione. Le grida offese per la mancata solidarietà sono fuori luogo; la solidarietà non si pretende e non la si può imporre a nessuno. Gli espositori, che hanno affrontato lunghi viaggi, sostenuto spese elevate e grossi sacrifici, hanno il diritto di terminare la loro gara. Forse si poteva fare qualche minuto di sospensione o la richiesta di qualche minuto di silenzio, come segnale di  rispetto , ma non si può certo pretendere che, verificata l'idoneità e l'assenza di pericolo per i cani, gli espositori se ne andassero. Questo per la cronaca. Quello che rimane, almeno per me (come allevatrice e come membro della CT), è una sensazione di amarezza. Per questo alla prima riunione della Commissione Tecnica porterò alcune proposte: chiederò di fare un corso di primo soccorso per tutti i soci, chiederò che sia presente un veterinario del club alle mostre speciali e raduni, che sappia rianimare un cane e che abbia il minimo sindacale di attrezzatura per farlo.
Ma tutto questo nulla può di fronte all'incoscienza delle persone. Educare certe persone non'è cosa realizzabile. Siamo impotenti, tutti, di fronte all'ignoranza.