lunedì 30 giugno 2014

I dubbi dell'esperto giudice



Oggi mi sento obbligata a qualche considerazione: per la seconda volta una cagnina che ho allevato viene penalizzata in expo da due diversi giudici perchè "ha poca ruga sul naso"
La prima volta ho taciuto perchè la considerazione è stata detta a voce dal giudice al proprietario, ma questa volta è stata scritta sul giudizio che copio. 




La domanda che mi pongo e che vorrei rivolgere a questi esperti giudici è: ma quale parte dello standard non VI è chiara quando leggete "la ruga sul naso, SE PRESENTE, intera o spezzata, non deve mai interferire in modo negativo ad oscurare occhi o naso"?.


Ora, se io leggo su un giudizio "la testa però necessita di maggior ruga sul naso", come ha scritto questo esperto giudice della cagnina da me allevata, non posso che fare alcune scontate deduzioni ( volendo dare la buona fede per scontata, è ovvio!):

1) l'esperto giudice "interpreta" lo standard, laddove dice della ruga "SE PRESENTE", come che debba essere sempre presente e MAGGIORE (!!!!)

2) l'esperto giudice non sa che lo standard è cambiato

3) l'esperto giudice sa che lo standard è cambiato, ma non si è dato la pena di studiarne le modifiche

Dico tutto questo non certo perchè infastidita dal fatto che la cagnina in questione abbia ottenuto un MB (allevo da venti anni, ho fatto 18 campioni italiani ed in questo mio percorso ne ho viste di tutti i colori, compreso il fatto che tutti i più grandi campioni hanno un MB nel libretto), ma perchè sono turbata dalle mie scelte allevatoriali.

Ho fatto una fatica CICLOPICA ad accettare le modifiche della standard ed una ancor maggiore a cambiare modo di lavorare per ottenere quello che lo standard ci chiede. Negli allevamenti storici come il mio, il "tipo" è molto fissato e cambiarlo richiede sicuramente un grande sforzo e scelte oculate, spesso faticose ed ancor più fastidiose.
Ora, dopo qualche anno di lavoro, finalmente si vedono i risultati: bulldog con una ruga più leggera, molto lontani dall'ipertipia, con teste meno esasperate etc etc (non devo scriverle io le modifiche dello standard....i giudici dovrebbero saperle!!!). Bene, questi cani FINALMENTE espressione del nuovo standard, vanno in esposizione e vengono penalizzati perchè il giudice vorrebbe una ruga MAGGIORE!!!.



No...cosi' non va! O si rema tutti nella stessa direzione (e quindi i giudici si aggiornano, e se non ce la fanno da soli si possono avvalere della commissione tecnica del circolo italiano bulldog, che fa incontri tenuti da esperti della razza) oppure si genera una grandissima confusione. Io trovo che non sia una opzione aggiornarsi, ma che debba essere un dovere dei giudici. Se uno scrive che vuole la ruga maggiore vuol dire che ha bisogno di MOLTO aggiornamento, soprattutto se è abilitato a rilasciare il CACIB (e non giudica quindi la regionale di Mombaroccio).
Ci si trova cosi' ad un bivio: fare presente all'esperto giudice che ha scritto un giudizio in netta contrapposizione con lo standard, con il rischio che si offenda (!!!!), oppure tacere. Ma tacere a chi serve? Al giudice no di certo dato che, se nessuno gli farà presente che ha SCRITTO una solenne stupidaggine (è oggettivo, non discuterei della classifica o di una interpretazione soggetta a valutazione personale....ma questo esperto giudice ha scritto che vuole una ruga MAGGIORE, cosa in aperto contrasto con l'indirizzo che il nuovo standard ci fornisce!!!) la prossima volta sbaglierà ancora ( sempre partendo dal presupposto che la buona fede sia scontata) e sarà convinto di avere fatto bene. Quindi rimarrà nella sua ignoranza (in senso etimologico) inconsapevole che ciò che scrive è incoerente con lo standard.
Neanche a noi, come CIB, serve tacere, perchè la rosa dei giudici che possiamo chiamare per giudicare le Speciali di razza sarà sempre piu' ridotta (vi rendete conto del danno che farebbe, e che in realtà fa, un giudice che non sa che è cambiato lo standard chiamato a giudicare una speciale?).
Dunque che fare? Lo chiedo alle mie colleghe Lucia Trotta e Morena Fecchio ed anche a tutti i membri del CIB. Mi piacerebbe molto inoltre avere una opinione del giudice esperto di razzaMoreno Maltagliati.

domenica 15 giugno 2014

Un popolo di poeti, santi ed allevatori!


Alla fine l'ho fatto, non riuscivo piu' a tollerare le idiozie che dilagano su fb!!! Questa foto da qualche giorno imperversa su fb, con commenti incommentabili. 



Credevo fosse ampiamente esaustivo l'articolo della sempre bravissima Valeria Rossi nel suo blog L'ultima follia animalista: le cagne violentate, ma mi rendo conto che nello specifico del bulldog è necessario fornire qualche altra informazione, sempre consapevole del fatto che i commenti che si leggono non sono solo frutto dell'ignoranza abissale, ma anche e soprattutto di pregiudizi, contro i quali nessun articolo "tecnico" e dalle valenze oggettive, può nulla. Tuttavia mi prendo questa mezz'ora per spiegare alle decine di persone che mi hanno sollecitato in privato, cosa succede realmente nel mondo del bulldog e come questa foto (la sua didascalia, per la verità) sia totalmente fuorviante e generi, nelle persone predisposte alla superficialità, giudizi affrettati e mai rispondenti al vero. Prima di entrare nella disamina tecnica, vorrei precisare: il personaggio ritratto nella foto (io non lo conosco e pertanto non è un allevatore famoso, ma molto semplicemente sarà uno dei millemilioni di personaggi che si cimentano, o ci provano) viene criticato molte volte anche per il suo "aspetto generale" (Valeria stessa lo definisce, scherzando, un po' "tamarro"). A questo proposito vi confesserò una triste verità: l'allevatore di cani non lavora in Chanel e tacchi a spillo, ma in tuta e stivali in inverno ed in canottiera (come il poveretto ritratto in un momento poco edificante, ma senz'altro necessario, del "mestiere") in estate. Lo so che vi immaginate (tutti voi che mi chiedete sempre di venire a trascorrere le vostre ferie in allevamento, perché il mio lavoro è "un paradiso") che allevare bulldog consista nello stare in un campo di margherite a giocare con loro...ma non è esattamente così. L'allevatore di bulldog esce pulito alle 7 di mattina ed alle 7,10 è già da buttare via, pieno di peli (i bulldog non vogliono stare vicino al padrone, ma SOPRA il padrone!) fango, bava proveninete dagli estenuanti ed insistenti baci che si ricevono. E vorrei dire...più è sporco e più è bravo, perché vuol dire che con i cani ha veramente un rapporto! Quindi ora, anzichè giudicare come è vestito, provate a capire cosa sta facendo. La foto ritrae una monta assistita, pratica molto usata fino a qualche anno fa, ora sostituita dalla più "comoda", e per alcuni aspetti migliore, inseminazione artificiale. Venti anni fa l'inseminazione era usata pochissimo e nelle razze "difficili" ovverosia quelle estreme (giganti e nane, ad esempio) era normale eseguire un accoppiamento assistito. C'erano addirittura figure professionali atte allo scopo. Quando ho cominciato ad allevare bulldogs mi sono rivolta ad uno di questi "mestieranti" che aveva una montagna di clienti di tutte le razze più "spinte". Ho quindi avuto modo di vedere personalmente alcuni accoppiamenti assistiti in svariate razze. Per ciascuna c'era un metodo diverso: a seconda di quale fosse la morfologia della razza e la conseguente difficoltà nell'operare, c'era una tecnica adatta e personalizzata. Con il bulldog eravamo in 4: la padrona (io) che sorreggeva la testa della femmina, accarezzandola e rassicurandola (del solo fatto che c'erano altre tre persone che le stavano accanto ed un bulldog maschio ansimante che le dava capocciate e slinguazzate ovunque), il "VIGILE URBANO", che era il tecnico propriamente detto, che per l'appunto si occupava di indirizzare le parti anatomiche nella giusta sede, una persona che sorreggeva la pancia della femmina e lo "spingitore" che era colui che al segnale del "vigile" (cioè quando era stato centrato l'obiettivo) spingeva e teneva premuto il posteriore del cane fino al termine della donazione. Ora, questo è il modo per assistere alla monta di un bulldog. Con il tempo ci si è ingegnati a sostituire le mani che sorreggono la pancia con delle fascie che non sono in nessun modo coercitive, ma aiutano solo a sostenere la femmina per evitare incidenti (quando leggo frasi tipo "la femmina sta subendo una violenza perchè è legata", capisco bene che chi lo scrive non sa neppure cosa sia una monta assistita...ma parla, scrive e pontifica!). Le fascie hanno la funzione di sostenimento: parlare quando le cose si sanno sarebbe una gran bella novità e tacere quando non si ha neanche la minima cognizione di cosa si sta scrivendo....sarebbe un miracolo in questo luogo che è fb...lo so!!!! La tecnica migliorata e diffusa ha fatto si che un bravo operatore (come probabimente è quello della foto) riesce ad eseguire una monta assistita anche da solo. Vi spiego un dato tecnico, raccontato in modo che possa essere comprensibile ai più, senza usare quindi termini tecnici o medici (so che c'è chi ci tiene, ma questo scritto è fatto per informare chi non sa, se qualche professionista vuole discutere con me in termini scientifici, lo possiamo fare in altra sede, con un altro scopo). Nella monta assistita che vi ho descritto, la femmina non piange MAI, non prova dolore, in quanto quello che viene comunemente detto "nodo" è all'esterno della vulva. La natura ha dotato i cani di questo  apparato che noi allevatori chiamiamo volgarmente nodo per un duplice motivo: il primo è che, date le dimensioni, il nodo, una volta che vi è stata la penetrazione, si gonfia ed impedisce ai cani di staccarsi e forma un "tappo" in modo tale che l'eiaculato non fuoriesca dalla vulva (i cani, dopo l'accoppiamento naturale stanno attaccati, grazie a questa struttura, per una mezz'ora circa). Il secondo è che, come tutti i sapientoni che commentano sapranno con certezza, il maschio di cane eiacula molto lentamente; questo significa che se non fosse costretto a rimanere attaccato alla femmina, la donazione del suo sperma andrebbe perduta. Nella monta assistita il nodo rimane esterno alla vulva (evitando cosi' il dolore) perche' l'operatore controlla manualmente il cane, per evitare che si stacchi. L'operatore tiene attaccati i cani per tutto il tempo della durata della eiaculazione, emulando quindi la funzione del nodo. Quindi, chi grida allo scandalo vedendo tanta violenza in questa foto, non sa che questo tipo di monta è molto meno dolorosa di quella naturale. Qualcuno di voi avrà (forse) assistito alla scena di un accoppiamento naturale tra cani di qualsiasi razza; a volte i latrati delle femmine sono così strazianti che bisogna chiudersi le orecchie. Questa è la natura. Con la monta assistita non succede MAI, perché viene a mancare la causa delle grida: il dolore. Chi trascende perché la femmina, con la monta assistita, non può scegliersi il maschio non sa ( ANCORA UNA VOLTA!!!) di cosa sta parlando: per selezionare una determinata razza sono necessarie scelte che solo l'uomo può fare...non lasciamo ai cani la scelta di accoppiarsi cercando di rispondere al meglio ai dettami dello standard. Ma il concetto è talmente semplice che non vale la pena discutere di questa sciocchezza. Immaginate un allevatore che dice alla sua bulldog "Ciccia, scegli pure il maschio che ti piace, ma mi raccomando...siccome in allevamento abbiamo un problema di code incarnite, scegline uno che abbia geneticamente un patrimonio idoneo e che fenotipicamente sia corretto, in modo che la tua scelta soddisfatta, ci aiuti anche alla risoluzione del nostro problema". Una ultima precisazione: nessun allevatore è talmente stupido da fare una monta assistita quando la cagna non è pronta, sarebbe un accoppiamento inutile ai fini pratici ed una totale perdita di tempo. Oggigiorno è facilissimo stabilire quando la femmina è pronta, grazie a test ematici che stabiliscono l'ovulazione con certezza assoluta. Si è addirittura in grado di verificare quali sono i giorni ottimali per ottenere il miglior concepimento dal punto di vista quantitavo e qualitativo. Ma anche senza questi mezzi, un allevatore riconosce con certezza i segnali del fatto che la femmina accetti il maschio, non ci sono possibiltà di fraintendimenti, in tutte le razze senza dubbio, nella nostra (in cui i cani sono attori nati) ancora di piu'! Quindi, è più che scontato  che la monta assitita si fa quando la femmina, naturalmente, accetterebbe il maschio; sia che si utilizzino le pratiche che la medicina ci ha messo a disposizione (valutazione dell'andamento ormonale della cagna, per verificare il giusto momento calcolato, appunto, dai valori progestinici) sia che si utilizzino le altre modalità più pratiche, la monta viene effettuata solo ed esclusivamente quando la natura delle femmine le rende disponibili all'accoppiamento. Questa pratica, come dicevo, è stata man mano sostituita dalla inseminazione artificiale, attraverso la quale viene prelevato il seme ed inoculato alla femmina. Ad oggi è la pratica più usata nella nostra razza. Nessuna delle due metodiche provoca dolore nei cani, entrambe hanno pregi e difetti. La monta assistita è piu' brigosa da fare e ci vuole una buona manualità ed esperienza. Ha( a mio parere) il vantaggio di stimolare un atteggiamento naturale ed istintivo, che nella nostra razza si sta perdendo (inutile nascondersi dietro ad un dito, se ci si deve fare una critica è questa e non certo tutte queste altre scemenze riferite alla violenza sulle femmine). La fecondazione assistita invece è una pratica sterile, che ha il vantaggio di prevenire contaminazioni di malattie sessualmente trasmissibili, soprattutto quando si utilizzano stalloni di "carriera" che stazionano in diversi allevamenti. E' una pratica di facile acquisizione (solo quella con seme fresco, naturalmente), ma necessitano le minime regole igieniche. In molti prediligono la fecondazione assistita perché "appare" meno coercitiva. Questo è un parere di chi si ferma alle apparenze o di chi non ha mai visto dal vero una femmina collocata a testa in giù per l'esecuzione della fecondazione assistita. La contraddizione tra chi critica il bulldog perchè non è un cane "funzionale" e poi sostiene che l' inseminazione artificiale sia il miglior metodo di accoppiamento è palese. I nostri cani non si accoppiano da soli ed hanno perso molti istinti: la monta assistita è un "compromesso" tra la loro difficoltà morfologica ad accoppiarsi autonomamente ed il mantenimento degli istinti. Bisogna poi aggiungere a queste considerazioni il fatto che in alcuni paesi non è consentita la fecondazione assistita, per cui la monta assistita si rende obbligatoria. Fine, mi sembra di avere spiegato quello che ancora a qualcuno non era chiaro, ora però se avete delle domande...vi risponderanno le mie bravissime colleghe Lucia e Morena dalla pagina Facebook della Commissione Tecnica del CIB....un po' per uno non fa male a nessuno.

lunedì 20 gennaio 2014

Chi non risica...ROSICA!



Prima di mettere nel dimenticaio l'ennesimo accadimento che dimostra come la gente sia davvero "strana" ( ed uso un eufemismo) sono obbligatorie alcune riflessioni.
Venerdì scorso la "signora" Welleda decide di scrivere una serie di falsità su Facebook, volte a diffamare il nostro lavoro e la nostra serietà. Per diffonderle al meglio, oltre alla sua pagina, che ovviamente non è vista da quasi nessuno, decide di pubblicarle anche sulla pagina del gruppo "Circolo Italiano Bulldog, la nostra istituzione". Ovviamente, poiché  in questo ambiente tutti sanno che questa "signora" ha acquistato i suoi cani da me (vuoi perché il cane è molto conosciuto, vuoi perchè ha fatto una vagonata di expo, vuoi perchè i proprietari per anni hanno tempestato con grande orgoglio il web di sue foto) 

i membri del gruppo non hanno neppure per un secondo pensato di verificare la veridicità delle sue diffamazioni, ma le hanno accolte con grande soddisfazione. Non aspettavano altro che una così ghiotta occasione. Poco importa se TUTTI hanno visto il cane in esposizione ad agosto, se molti hanno visto i video in cui faceva addirittura agility, se tanti hanno letto le dichiarazioni di affetto ed amicizia che per anni ci hanno rivolto. Qualcuno FINALMENTE metteva in discussione la nostrà onestà, professionalità e serietà. Quindi...viaaaaaa, cavalchiamo subito questo cavallo impazzito: ironie di ogni tipo, insinuazioni sul fatto che rivesto una carica tecnica all'interno del CIB e via dicendo. Pergola, Maranto e Imperatrice in prima linea seguiti da pochi altri. Il gruppo degli eterni perdenti, per intenderci. Il destino ha voluto che anche questa volta abbiano fatto la consueta, per loro, figura dei poveretti. Il compagno della "signorina" (ho sbagliato a chiamarla signora, pare che ancora non abbia trovato con chi costruire una famiglia, nonostante la non piu' tenera età), ha scritto un post in cui la smentiva clamorosamente e dichiarava che era stato tutto scritto "alle sue spalle". Sostanzialmente  ha scritto che lei ha raccontato solo balle...IL SUO COMPAGNO, il proprietario del cane.


A questo punto, cosa potevano fare i poveri infelici, anche questa volta rimasti con un pugno di mosche in mano? Cancellare tutti i post diffamatori e tutte le loro provocazioni, compresa la solenne suddetta smentita del proprietario del cane. Tutti i post diffamatori sul mio conto sono rimasti in bella vista, commentati ed irononizzati fino a che non c'è stata la smentita. Poi via tutto, immediatamente, smentita compresa!
Che dire di fronte a questa, ennesima ridicola situazione ? Io so cosa dire! 
Pergola, Maranto, Imperatrice & company, voi che cercate di salire su ogni carozzone, di qualsiasi squilibrato, pur di provare a gettar fango sul nostro lavoro, vi dedico il weekend appena passato:


Coraggio gruppetto di perdenti, quello che sentite nello stomaco è solo bile, rassegnatevi a conviverci!!!NON' E' COLPA NOSTRA SE ALLEVIAMO QUANTITA' DI QUALITA'! Via un campione, avanti un altro!!!! Un Malox può esservi sempre utile......